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Visita la mostra "Serialmirrors" a cura di Exibartdigitalgallery

Nel progetto “Serialmirrors” è lo specchio il feticcio prescelto, che sia di pelliccia, damascato o borchiato, diviene una sorta di warmhole che ti proietta in vite altre. Qui i 13 specchi riflettono le vite di donne realmente esistite o entrate a far parte dell’immaginario collettivo, simboli di potere e dominio femminile. Donne assassine che hanno lasciato un segno nella storia. Donne fatali, forti, dominatrici che non subiscono, ma agiscono per difendersi, come anche per uccidere.

C’è Madame Popova, la russa nota come la giustiziera delle donne, famosa per aver ucciso oltre 300 uomini su commissione, c’è Catherine Deshayes, meglio conosciuta come Madame La Voisin, la celebre protagonista dello scandalo dei veleni alla corte di Luigi XIV in cui furono coinvolte alcune tra le dame più in vista del regno; ma ci sono anche le giovani Papin, coppia di sorelle assassine che sconvolse la Francia nel 1933, il cui caso noto come l’Affaire Papin sollevò questioni sociali come lo sfruttamento sul lavoro e molti scrittori trassero ispirazione da questa vicenda. Tutte le storie provengono dalla cronaca nera. Tutte tranne una: Beatrix Kiddo, l’assassina impersonata da Uma Thurman e protagonista dei film della serie Kill Bill, che proviene dall’immaginario cinematografico di Quentin Tarantino, ma che racchiude tutti gli elementi narrativi affrontati dall’artista. Primo tra tutti, il concetto che anche la donna può fare male, se necessario.

“Ho approfondito il fenomeno del feticismo e il potere “magico” del feticcio, di come un semplice oggetto possa avere una tale forza attrattiva su di noi, come se vivesse di vita propria. Una sezione di corpo, un piccolo dettaglio di una “cosa” inanimata, un indumento o un certo materiale o tessuto. Il suo potere seduttivo è magnetico, è dotato di quel sex appeal dell’inorganico che suscita in noi forti sensazioni, e ricordi che toccano l’intimità. Nelle mie opere, dalla gomma, alla pelliccia, alla pelle, l’attenzione è nel materiale e nel suo dialogo con gli altri dettagli della composizione. È una fase fondamentale per poter evocare questo potere seduttivo e a tratti perturbante”.
“Nel progetto “Serialmirrors” è lo specchio il feticcio prescelto, che sia di pelliccia, damascato o borchiato, diviene una sorta di warmhole che ti proietta in vite altre. Vado alla ricerca di specchi e specchiere antichi, perché già essi stessi rappresentano degli oggetti-feticcio che racchiudono molteplici storie di vita, riflessi di volti e momenti che noi potremo rivivere solo di riflesso. Alle pagine di questi misteriosi “libri” io non faccio che cucire storie di assassine, racconti familiari, favole nere. Luoghi del pensiero, dove le donne sono sempre protagoniste di loro stesse”

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Categories

Serialmirrors

Project Date:

Agosto 31, 2021