L’ Associazione Culturale AND presenta dal 19 maggio al 9 giugno 2024, negli spazi suggestivi della Sala Convegni della Villa Reale di Monza, la mostra collettiva This Is The End che riunisce le opere degli artisti: Elisa Cella, Nicola Evangelisti, Nadia Galbiati, Roberto Ghezzi, Elena Ketra, Camilla Marinoni, Andrea Meregalli, Gabriele Micalizzi, Silvia Serenari e Matteo Suffritti.
This Is The End, la prima mostra organizzata dall’Associazione Culturale AND, è nata quando l’entusiasmo della ripresa del post pandemia è stato abbattuto dalla notizia dell’invasione dell’Ucraina.
Da quel momento in poi è emersa la consapevolezza che il mondo stesse cambiando molto velocemente. La conferma è arrivata da una serie di eventi che hanno travolto l’intera popolazione: la crisi finanziaria, due guerre, la minaccia nucleare, la crisi energetica, la siccità, le inondazioni, l’aumento vertiginoso della popolazione mondiale e l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale. Tutto questo si è innestato in una problematica sempre più pressante di cambiamenti climatici e di migrazioni di popoli che scappano dalle guerre, dalla povertà e dalle conseguenze che il cambio del clima sta generando. Non passa settimana senza che il bollettino dei femminicidi e degli abusi non sia aggiornato. Le donne, in tanti paesi, vedono ridurre o abolire i loro diritti. Quell’ingenua promessa di pace, prosperità, diritti acquisiti, civiltà evoluta è stata messa in discussione.
l titolo scelto per la mostra è infatti volutamente ispirato alla canzone dei Doors che Coppola scelse come colonna sonora della prima indimenticabile scena del film Apocalypse Now (1979), liberamente ispirato dal libro Cuore di tenebra di Joseph Conrad. Tutti e tre (canzone, film e libro) fanno riflettere sull’orrore, sulla follia e sulla psicologia umana. La mostra vuole essere infatti un grido proposto dagli artisti, da sempre sensibili alle vibrazioni che il mondo produce e custodi della loro rielaborazione.
“This is the End è, a dispetto del titolo, l’opposto di quanto potremmo aspettarci – afferma Simona Bartolena storica e critica dell’arte che ha scritto un testo di accompagnamento alla mostra – Non è una mostra tragica, che insiste su iconografie da melodramma; non è banale, in nessun caso, presentando opere che scelgono sempre la via più efficace e intelligente (anche quando potrebbe essere la più impervia) per arrivare al punto. È una mostra che non giudica, ma che suggerisce motivi di riflessione, una mostra che usa un tono composto e mai urlato, talvolta anche leggero (che bella cosa la leggerezza!), ma che arriva, proprio per questo, come un pugno nello stomaco”.
Le opere dei nove artisti, diversi per percorsi, tecniche e poetiche, affrontano le tematiche della mostra, con un alternarsi di dipinti, sculture, installazioni e rielaborazioni fotografiche. L’arte fa da tramite per mettere in comunicazione le varie scienze coinvolte, interroga il presente e chiama professionisti e pubblico ad una riflessione collettiva per affrontare le sfide del futuro. Ad ogni artista è stato associato un professionista del tema trattato, che ha scritto un testo per il catalogo e che parteciperà ad una tavola rotonda aperta al pubblico, che si terrà il 25 maggio alle 16.00 nella Sala Convegni della Villa Reale di Monza.